SE "PIRANESI" Qual è stato largomento affrontato dal giudice dei minori che più
ti ha colpito e perchè? I bambini ne parlano... |
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Io ho illustrato un ragazzo che aspetta il momento più propizio per rompere una vetrina
di un negozio di giocattoli per rubarli. Nello sfondo, invece, ho disegnato il Tribunale
per indicare cosa aspetta ai bambini che rubano. Infatti, rubare è un reato. Ho disegnato
questa scena perché sono stato colpito dal fatto che molti bambini, al giorno d'oggi,
rubano. C'è chi lo fa perché è costretto sotto minaccia o chi lo fa approfittando di
essere un minorenne e non punibile con il carcere. Però, i bambini che vengono indotti a
rubare, dovrebbero esporre il loro problema a una persona fidata, in modo da far ricadere
la colpa anche sugli adulti che hanno approfittato di loro. DANIELE B. |
L'argomento che mi ha più colpito è stato "Si tiene conto
delle cause che hanno determinato un reato?" perché ci ha fatto riflettere sui
motivi che portano i ragazzi a commettere dei reati gravi come rubare o uccidere. Purtroppo non tutti i bambini hanno la fortuna dì essere cresciuti in
famiglie che li aiutano e li proteggono come le nostre e perciò possono avere una forte
rabbia dentro che li porta a fare delle cose molto gravi. Secondo me, lo Stato dovrebbe
trovare il modo per aiutare, non solo questi ragazzi, ma anche le loro famiglie, prima che
sia troppo tardi.
Per questo motivo può succedere anche che delle giovani ragazze
abbiano relazioni con uomini pericolosi e, per questo, nasca un bambino che poi, magari,
gettano tra i rifiuti o trovano altri modi per ucciderlo. Questo succede perché loro non
vogliono raccontare l accaduto a persone che possano aiutarli. Gli adolescenti
devono avere il coraggio di rivolgersi a degli adulti come: i genitori, gli insegnanti, il
dottore di famiglia, la polizia e i servizi sociali. Queste persone, infatti, possono
aiutarli ad evitare i pericoli e le situazioni drammatiche, oppure a risolvere i problemi
che li affliggono. Bisogna che i ragazzi stiano attenti a non cacciarsi in situazioni
pericolose e a non dare confidenza alle persone estranee. ALESSANDRA
B. |

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Questo aspetto mi ha colpito molto, perché un
mio amico mi ha raccontato che lui ha affrontato questo problema. Era in seconda
elementare e stava giocando a nascondino, quando si avvicinò al cancello e un tipo strano
gli disse:"Vieni con me che ti porto a mangiare un gelato?"
Lui rispose di no e corse dalla maestra a dirlo; il tipo scappò via.
Quando suo papà andò a prenderlo lo disse anche a lui. Da quel che mi raccontò, io fui
molto colpito, ma solo ora capisco davvero il significato. Se succedesse a me che uno
sconosciuto ai giardini pubblici mi volesse offrire qualcosa, io risponderei di sì, ma
mentre me ne vado via butterei nel cestino quello che mi ha dato. ALBERTO
B. |
Ci
sono tante minacce a cui noi minori possiamo essere sottoposti: un ragazzo ti invita a
provare delle squisite caramelle che contengono droga, per costringerti a chiederne
ancora, ma questa volta in cambio di soldi. Oppure un signore ti dà parecchi soldi per
giocare con il videogiochi, ma devi fare un favore a lui. |
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Abbiamo fatto al Giudice delle domande e quella che mi ha colpito di più
è stata: "Come fa a conquistare la fiducia dei ragazzi, durante un
interrogatorio?".
La Giudice ha risposto che bisogna sempre rivolgersi con gentilezza, ma
usando il "Lei" per far capire che ha commesso un reato da grandi. Il bambino,
quando parla, viene seguito anche dai genitori.
lo su questo argomento ho riflettuto molto; e mi sono posta questa domanda: "E se
succedesse anche a me?" ELENA S. |
Abbiamo
posto al Giudice molte domande, ma quella che mi ha colpito di più è stata questa:
"Se un bambino è coinvolto in un reato, chi è responsabile? La Giudice, per farci
capire meglio, ci ha fatto un esempio tratto da un fatto realmente accaduto: se un adulto
dà in mano un'arma da fuoco ad un minore e questo uccide un suo coetaneo, la
responsabilità è personale, però non può essere sempre punito. L'adulto, però, è
colpevole perché non è stato attento, quindi ha commesso un reato di cui è punibile.
Nei casi gravi, deve risarcire i danni. Secondo me, si potrebbero prevenire questi fatti
se gli adulti fossero più attenti a ciò che danno in mano ai bambini ed anche alle cose
che lasciano in giro per la casa sbadatamente. La cosa più importante, però, è che
devono insegnare ai figli ciò che è bene e ciò che è male. AZZURRA
C. |
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Gli argomenti che mi sono piaciuti di più, che il Giudice dei minori ha
trattato, sono: furti e spaccio di stupefacenti, non pagare il biglietto dell'autobus e
sporcare con gli spray i muri. Mi ha colpito perché questi fatti riguardano anche la
nostra età e perché voglio far capire agli amici che avrò e che faranno queste cose, di
non farlo più per non danneggiare se stessi e l'ambiente. Questi bambini lo hanno fatto
perché non hanno più soldi per comprarsi da mangiare o solo per divertimento. Altri,
invece, perché hanno problemi in famiglia e allora con la rabbia che hanno in corpo
possono fare di tutto.
lo vorrei, per risolvere questo problema, che tutti i ragazzi, anche se
hanno difficoltà o non hanno da mangiare, che non rubassero, ma che telefonassero al
"113" o a "Telefono Azzurro" che potranno forse aiutarli a risolvere i
loro problemi. ANDREA T. |

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Ore 9.00: la lezione di artistica
s'interrompe, scendo rapidamente le scale e mi dirigo verso l'atrio. Dopo 5 minuti esco da
scuola e mi incammino sul vialetto antistante l'edificio: in fondo, un pullman giallo
canarino ci attende. Arrivati al mezzo, si vivono attimi di tensione: i ragazzi di prima
media corrono ad occupare i sedili posteriori che di diritto dovrebbero spettare ai
"terzarioli" ma, fortunatamente, ogni scintilla di risa viene spenta sul
nascere. Arrivo alla scuola Anna Frank intorno alle 9.30; attraverso un cancello di colore
scuro, in parte arrugginito. |
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Di fronte a me la scuola, di
media grandezza, con il tetto piatto, è totalmente dipinta di grigio, così da far
risaltare una cubitale scritta rossa che ne indica il nome. Entro nella piccola palestra;
poco tempo mi separa dal fatidico momento, la tensione è tanta; con timidezza mi accomodo
su una sedia. I miei pensieri rimbombano tra le pareti di questa stanza; mentre aspetto la
giudice con cui mi dovrò incontrare, fantastico su quale potrà essere il suo aspetto:
sui cinquant'anni, abbastanza bassa e paffuta, magari con una parrucca con tanto di
boccoli bianchi stile Settecento. Dal fondo della stanza vedo arrivare una donna di
bell'aspetto, sicura di sé, semplice e vestita elegantemente. |
Qualche battuta per rompere
il ghiaccio e poi inizia l'intervista: "Innanzitutto volevo chiederle qual è o
quali sono i compiti fondamentali di un giudice minorile." "Le
rispondo per esperienza personale, seguire i ragazzi da 0 a 18 anni in casi che comportano
l'uso della legge."
"Come si dividono e che cosa riguardano i problemi in cui
incappano i giovani?" "Si dividono principalmente in tre categorie:
familiare, amministrativa e penale. La prima, regolata dagli articoli 29-30-31 della
Costituzione, protegge il più possibile le famiglie a rischio cercando di trovare aiuti
provenienti dall'esterno. |
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La seconda, riguarda i problemi
dei minori dal punto di vista delle istituzioni, ad esempio la scuola. La terza, infine,
si occupa delle pene per i reati commessi dai ragazzi tra i 14 ed i 18 anni; prima,
infatti, i minori non sono punibili a norma di legge." "Nell'antichità,
e fino a qualche anno addietro, questi fanciulli erano trattati come degli oggetti.
Con il passare del tempo, il ragazzo ha acquistato sempre più autonomia; potrebbe
cortesemente elencarmi le tappe fondamentali di questa emancipazione
minorile?" "Certamente i momenti chiave che hanno contrassegnato questo
intervento riabilitativo sono:
Dichiarazione universale dei diritti del cittadino 1948
Dichiarazione dei diritti del fanciullo 1959
Convenzione sui diritti del fanciullo 1989
Convenzione europea per l'esercitazione del diritto del minori
1995."
"Quali sono i vari tipi di violenza esistenti con i quali lei
è venuta a conoscenza analizzando il mondo dei ragazzi ?" "Esistono
due tipi di violenza, quella fisica e quella psicologica. La prima è facile capi-re in
cosa consiste; la seconda, invece, perché la possiate comprendere meglio è ne-cessario
che vi faccia un semplice esempio: dei genitori decidono di non dare per un mese la paga
al proprio figlio che sperpera i suoi soldi in sala giochi, lui incontra un amico che, in
cambio dei soldi, per due mesi gli chiede un particolare favore. Ecco spiegata in poche
parole la violenza psicologica."
"Per la legge, cosa sono i diritti dei minori ?" "Sono
dei riconoscimenti che dà la legge, che garantiscono ai cittadini da 0 a 18 anni una
crescita sana ed equilibrata ed un normale sviluppo lavorativo ed intellettuale
adeguato."
"Cosa bisogna fare perché un ragazzo possa crescere
sano?" "Personalmente dividerei questa risposta in più punti:
1. avere una famiglia adeguata;
2. avere rispetto della sua personalità;
3. tener conto di cosa dice;
4. avere il diritto all'istruzione;
5. avere il diritto al rispetto della propria integrità
sessuale;
6. avere una libertà personale;
7. avere il diritto alle relazioni familiari;
8. avere il diritto di mantenere la propria integrità culturale e
psicofisica."
"Si parla ormai da tempo, raggiungendo in questi ultimi mesi il
culmine, della violenza minorile. Cosa ne pensa e quali rimedi ci possono
essere?" "Agire contro la volontà degli altri, imporre la propria
superiorità, sono due tipi di violenza apparentemente simili, ma che hanno diversità
nella loro applicazione. Come già detto prima, questa è la testimonianza che la
sopraffazione può essere fisica o psicologica, contro bambini, donne o anziani che sono
maggiormente sottoposti a violenze o molestie. La soluzione può essere pene più severe
per chi si macchia di questi orribili misfatti."
"Anche l'estorsione è una forma di violenza?" "Certamente,
è un delitto che commette chi, minacciando o incutendo timore di gravi danni alla persona
o alle sue cose, costringe qualcuno a pagare una somma di denaro o a fare o a non fare una
cosa: è punibile con la reclusione."
"Cosa ne pensa della querela?" "Se fatta nel
giusto modo, è sicuramente uno strumento che salvaguarda la dignità di una persona. Il
minorenne può querelare solo se ha più di 14 anni, al di sotto è aiutato da un adulto
che può essere un genitore o chi ne fa le veci."
L'intervista si conclude qui. Ringrazio cortesemente la giudice ed esco
riflettendo su ciò che ha detto. Rimetto il block notes ed il registratore nella
valigetta e mi avvio verso il cancello d'uscita. Finalmente il sole è alto, non sono
così più costretto ad indossare il giaccone che tanto mi ero stretto addosso durante la
mattinata. Grazie per lo spazio concessoci. |
CLASSE 3A SM
"ROSSI" |