Il Giornalista La Giudice Le Associazioni
INTERVISTA AD ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

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SE "FRANK" - Per cambiare il mondo...  (Erika)

Noi a volte ci impuntiamo per ottenere un giocattolo, siamo viziati. Dovremmo pensare ai bambini che non possono avere nemmeno un po’ di pane. Beh, certamente sarebbe più giusto che tutto il mondo avesse le stesse cose, così non ci sarebbero bambini sfortunati. Ma questo è solo un sogno, la realtà è che nel mondo esistono bambini che vivono nella miseria, non possono permettersi alcunché e muoiono per malattia o per fame, altri perché vengono sfruttati o picchiati violentemente. Tutti siamo capaci di parlare, ma io ho cercato di approfondire con la mia classe l'argomento: abbiamo cercato di capire le sofferenze di questi bambini tramite testimonianze. Ci siamo immedesimati in una bambina che, costretta a vendere il proprio corpo, subiva violenze di ogni tipo. Noi quando sentiamo la parola "Prostituta bambina" ridiamo, dovremmo invece pensare a come siamo fortunati di non dover subire le stesse violenze. Queste bambine vengono private di ogni diritto e, se non guadagnano, vengono picchiate o non nutrite, ma la cosa peggiore sta nel fatto che i genitori, per mancanza di denaro, le vendono ad un futuro orribile per quattro soldi.

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Io e gli altri bambini del mondo: somiglianze e differenze.   (Elisabetta)

Alcuni adulti credono erroneamente che i bambini siano soltanto piccoli esserini da sottomettere, che non riusciranno mai a diventare come loro grandi imprenditori. Ma si dimenticano di essere stati bambini a loro volta, con la voglia di giocare, con le paure, con tante domande da fare! Nel mondo ormai, per alcuni adulti, è diventato un hobby sottomettere i bambini: alcuni di essi lavorano per ore ed ore in fabbriche malsane, costruiscono mattoni o palloni da calcio, lavorano nelle miniere e rinunciano all'istruzione per aiutare la loro povera famiglia, guadagnando qualche spicciolo. possiamo trovare un'enorme quantità di bambini sfruttati in tutto il mondo: Brasile, Madagascar, Argentina, Cile, Paraguay, Somalia, Marocco, India, ecc. Da quello che ho scritto possiamo capire che sono tanti i bambini sfruttati nel mondo e molti imprenditori cercano la loro manodopera nei Paesi più poveri perché più facilmente sfruttabili.

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Io e gli altri bambini del mondo: somiglianze e differenze.   (Giada)

Immaginiamo che io possa viaggiare per il mondo e farmi un'idea sulla vita di tutti gli altri bambini. In ogni paese che visito, ci sono religioni, culture, lingua e colori diversi, ma una cosa è strana: i bambini sono tutti uguali! Beh, non proprio tutti Ci sono dei bambini che vivono in una casa, non sono costretti a lavorare, che hanno il diritto all'istruzione, alla famiglia, alla libertà. ecc.... ; ci sono bambini che invece sono costretti a lavorare e lo fanno per aiutare la famiglia e per procurarsi qualche cosa da mangiare; altri vivono per strada e ad essi vengono negati vari diritti. I bambini che non hanno ne casa ne famiglia, conducono una vita da vagabondi e, certe volte, muoiono di fame o per malattie, dovute anche alla mancanza di igiene. Tutti i bambini hanno gli stessi diritti anche se sono di colore diverso: molti vengono maltrattati e presi in giro solo perché sono di colore. Molti "bianchi" pensano che la razza negra sia inferiore alla loro, il che non è vero. Magari i "negri ff pensano lo stesso di loro! Possiamo cercare di migliorare la vita dei bambini meno fortunati di noi? Non prenderli in giro per il loro colore o non maltrattarli per la loro religione? - Sì, possiamo!

Possiamo considerarli come noi? - Sì, possiamo!

Possiamo dare una possibilità ai bambini sfortunati, come ad es. trovare loro famiglia e casa? - Si potrebbe, ma è difficile.

Finito il viaggio Che peccato! Dobbiamo renderci conto che siamo tutti uguali, e io, che sono una bambina di ormai 11 anni, penso sia utile mettere in pratica le ultime frasi di questo testo.

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Lunedì 18 maggio la nostra troupe si è recata alla scuola elementare "Frank" per assistere all’ultimo incontro del progetto "Hansel e Gretel". Erano presenti gli esponenti di tre gruppi volontari operativi nei paesi del terzo mondo: MANI TESE, GLI AMICI DELL’HOGAR e MATO GROSSO. I componenti di questi gruppi appartenevano ad una fascia di età attorno ai 20-25 anni; ci ha stupito il fatto che ragazzi così giovani si dedichino già ad azioni di volontariato. Il primo a rompere il ghiaccio è stato MANI TESE, cominciando a parlare del lavoro minorile in Bolivia e delle altre situazioni di disagio ed emarginazione dei bambini. Dopo circa mezz’ora di spiegazione, si è dato spazio agli AMICI DELL’HOGAR, gruppo che ha risvegliato l’attenzione del pubblico.

"Come sono i Boliviani?" "Non fanno parte di una precisa razza; il boliviano tipo ha la carnagione olivastra ed ha una corporatura abbastanza snella, ma bassa."

"Cosa significa HOGAR?" "HOGAR è ciò che nella lingua boliviana vuol dire calore, focolare domestico. Da qui parte la nostra iniziativa di solidarietà verso i ragazzi che non sono fortunati come noi. Il nostro scopo è quindi creare delle strutture in grado di recuperare quei ragazzi costretti a vivere, a causa della povertà, nelle strade."

"Concretamente, cosa avete fatto finora?" "Per adesso abbiamo creato un centro di accoglienza allo scopo di aiutare ragazzi dai 5 ai 18 anni e offrir loro un’istruzione e una vita in comunità. Oggi ospita circa 230 bambini."

"Che tipo di istruzione offrite?" "Secondo la mentalità boliviana, il lavoro è una specie di optional che serve per soddi-sfare il fabbisogno giornaliero senza pensare al domani. Vivono alla giornata, se oggi guadagnano più del solito, l’indomani hanno una preoccupazione in meno. Proprio per eliminare questi pregiudizi, l’educazione disciplina i ragazzi al lavoro sin da piccoli. Per quanto riguarda la religione, essa offre ai giovani dei valori che permettono loro di vivere in armonia con gli altri. I bambini ospitati derivano da una realtà che li aveva abbandonati a tal punto da non sapere neanche la loro data di nascita. Per farli sentire più importanti e più considerati, si fissa un giorno fingendo che sia il loro compleanno. 

INTERVISTA AL GRUPPO "MANI TESE"

"Qual è lo scopo della vostra associazione?" "Lo scopo della nostra associazione è quello di occuparsi cercando di sconfiggere i maggiori problemi che affliggono il genere umano al giorno d'oggi."

"Il gruppo mani tese si occupa solo dello sfruttamento minorile, oppure si occupa anche di altri problemi?" "Dunque, il gruppo Mani Tese non si occupa solo dello sfruttamento minorile, ma anche di molti altri problemi riguardanti il mondo, che possono spaziare dalle proteste contro il disboscamento, alla lotta contro l'inquinamento. Abbiamo deciso di occuparci dello sfruttamento minorile in occasione della marcia globale (global march), che partirà in gennaio dal sud-est asiatico."

"In che modo cercate di combatterlo?" "I modi sono molti. Organizziamo dei tendoni al cui interno si possono trovare prodotti artigianali di quei popoli che cerchiamo di aiutare, questo per trovare fondi. Un altro modo che usiamo per cercare di sconfiggere lo sfruttamento minorile è proprio quello di far sapere veramente alla gente che cosa sia lo sfruttamento minorile."

"Cosa può fare la gente per impedire questa forma di schiavismo?" "Informarsi sul problemi, per capire quello che succede. Non acquistare prodotti quando si è a conoscenza che in una fabbrica lavorano ragazzi sotto i 14 anni e in cattive condizioni; se ci sono grosse questioni economiche in ballo, si può tentare di denunciare il direttore o il responsabile della fabbrica."

"Come mai lo sfruttamento minorile è così concentrato nei paesi poveri come America Latina, Africa e soprattutto Asia e Sud-Est asiatico?" "Sicuramente lo sfruttamento minorile è molto diffuso in questi paesi perché vi è un clima di quasi totale povertà, vi è un alto tasso di analfabetismo, ma soprattutto perché in questi paesi la manodopera è molto meno costosa che nei paesi occidentali, sia perché vi è uno scarsissimo controllo qualitativo del prodotti usciti, in molti casi totalmente inesistente."

"Cosa si potrebbe fare, e cosa si sta facendo per evitare questo grave problema che è lo sfruttamento minorile?" "Indirizzare parte dei capitali per sviluppare scuole, strade, mezzi pubblici, per tentare di aumentare un po' il tenore di vita di questa gente."

CLASSE 3A SM "ROSSI"

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