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Autori:
Jacopo Del Ponte detto Bassano e Ludovico
Toeput detto Pozzoserrato
Titolo: I santi Fabiano pontefice,
Sebastiano e Rocco
Datazione: seconda metà del XVI
secolo
Tecnica: olio su tela
Dimensioni: cm 230 x 135,5
Luogo di provenienza: Chiesa delle
monache benedettine di Ognissanti a Treviso
Luogo di conservazione attuale: Museo
Bailo di Treviso
Committenza:
Monache Benedettine
Contesto storico: rinascimento maturo |
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DESCRIZIONE |
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S.
Rocco ha una calza bianca sulla gamba
sinistra, un mantello rosso sulle gambe, un
maglione verde con le maniche color oro, un
lungo mantello rosso internamente e nero
esternamente. Ha un cappello nero ed il suo
viso presenta una folta barba. La gamba nuda
presenta una ferita all'altezza della
coscia. Un angelo dai capelli ricci color
oro, le ali dorate ed una veste bianca, lo
sta medicando. Vicino al santo c'è un cane
bianco che presenta macchie color nero e
marrone ed orecchie pendenti. Al suo fianco
oltre al cane c'è un lungo bastone .
S. Sebastiano ha capelli scuri ricci, un
drappo bianco che gli ricopre i fianchi. E'
legato ad una colonna, ha un fisico
aggraziato e melodioso, ma sulla coscia
della gamba sinistra c'è una freccia.
S. Fabiano è seduto. Il suo abbigliamento
è composto da un lungo mantello rosso con
bordature dorate e da una lunga veste
bianca.
Dietro di lui c'è un chierichetto vestito
da una lunga veste dorata. Ha capelli
castani corti e tiene in mano una lunga
croce. Accanto al santo ci sono dei fiori e
ai suoi piedi c'è una corona.
Sfondo, colore.
Lo sfondo è dato da un paesaggio collinare,
un fiume ed un grande ponte rossiccio .
Sulla sponda destra del fiume si possono
notare alcune case .Sulla destra del dipinto
si può notare una piccolissima altura più
chiara del verde delle colline, ricoperta da
folte erbe. Il cielo è uniforme di colore
blu, con grandi nuvole bianche. Il colore
prevalente è il verde delle colline e
dell'albero. I personaggi sono posti sotto
ad un quinta architettonica. In alto è
coperta da una stoffa rossa con sopra una
colomba bianca che emana luce,
rappresentando così lo Spirito Santo. Il
colore risulta quindi scuro e sfumato. Le
pennellate del cielo sono piatte.
Linea, luce, tela, struttura compositiva,
spazio e messaggio
L'andamento delle linee di contorno risulta
ondulato, fluido e sinuoso. Le fonti di luce
sono esterne e provengono dall'alto verso la
parte destra. La tela è centinata. La
struttura compositiva è formata dalle
figure dei personaggi, mosse e curve, ma
anche da una presenza di linee verticali
date dalla quinta architettonica; la
struttura compositiva non è simmetrica. Lo
spazio è dato da tre piani di profondità.
Il dipinto è prospettico nel paesaggio.
Il messaggio è un invocazione nella
speranza di allontanare la peste. |
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AUTORI |
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Jacopo
Bassano
Pittore italiano (Bassano ca. 1510 - 1592)
il cui vero nome era Jacopo da Ponte. Creò
nella città di origine una efficiente
bottega nella quale successivamente vi
lavorarono anche i figli. Lo stile si formò
sotto l'influenza della scuola veneta dei
primi del secolo e maturò sotto l'influenza
del naturalismo lombardo e del romanismo del
Pordenone.
Autore di numerose pale d'altare, Jacopo
Bassano evidenzia una notevole impostazione
iconografica caratterizzata da serrati e
sicuri ritmi compositivi con forme dal
sapiente risalto plastico. Sono citati come
capolavori la Cena in Emmaus del Duomo di
Cittadella e la Fuga in Egitto del Museo di
Bassano.
Nel periodo della maturità artistica va
sviluppando maggiormente uno stile in chiave
manieristica sotto l'influenza dei pittori
emiliani e romani. Le forme si allungano in
ritmi diventano più dinamici, la linea
racchiude zone di colore intenso e puro,
mentre l'accentuazione drammatica delle
scene diviene uno degli aspetti salienti del
suo stile pittorico. Capolavoro di questo
periodo è il Crocefisso di San Teonisto
detto così dalla chiesa di provenienza, e
conservato al Museo Civico Bailo di Treviso.
Ludovico Toeput detto Pozzoserrato
Pittore fiammingo (Anversa ca. 1550 -
Treviso ca. 1605). Dalla sua città natale
venne in Italia nel 1573 e certamente a
Venezia, alla scuola del Tintoretto. Dopo
aver visitato altre città italiane cercò
di farsi ammettere nella fraglia dei pittori
a Venezia, senza successo, quindi si stabilì
a Treviso per tutta la vita. L'educazione
pittorica del Pozzoserrato avviene
nell'ambito della pittura veneta del periodo
manierista. Le sue opere evidenziano forti
contrasti luministici e una tensione
convulsa delle lineee.
A Treviso decora le pareti della Cappella
dei Rettori del Monte di Pietà, con sei
Storie bibliche, opera artisticamente
giovanile specie nella resa non felice delle
figure, ma fondamentale per comprendere
quella che sarà l'espressione migliore
della sua pittura cioè i paesaggi
"lontani".
Nell'affresco del Buon Samaritano
nell'Abbazia di Praglia, opera della maturità,
troviamo infatti un paesaggio reso con una
notevole sensibilità atmosferica ove
vengono fermati gli aspetti mutevoli della
luce. |
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